Coop in piazza nel nome della buona impresa

Promossa dal Gruppo Giovani di Treviso e Belluno, con il supporto di Confcooperative Treviso, sabato 14 novembre in piazza Borsa a Treviso si è tenuta la giornata della cooperazione dal titolo #coopinpiazza. L’obiettivo era far conoscere al vasto pubblico

il tessuto delle imprese cooperative trevigiane, promuovendo i concetti di legalità e buona impresa. In quell’occasione in piazza si è tenuta una mostra-mercato di una ventina di cooperative appartenenti ai diversi settori di Confcooperative (sociale, vitivinicolo, lattiero-caseario, di consumo, del Credito cooperativo), compresi alcuni stand istituzionali come quello di Confcooperative Treviso, di Ser.Coop.De. e di Irecoop Veneto. Inizialmente vi era l’intenzione di organizzare anche un convegno su buona impresa e legalità ma, per alcune problematiche sopravvenute, si è deciso di veicolare i medesimi contenuti attraverso un inserto publiredazionale realizzato in collaborazione con i settimanali diocesani “La Vita del Popolo di Treviso” e “L’Azione di Vittorio Veneto”. Al suo interno, oltre ad un intervento introduttivo del presidente provinciale di Confcooperative Treviso (Valerio Cescon) e del rappresentante del Gruppo Giovani (Giorgio Gallina), sono stati intervistati alcuni opinion leader locali per capire come il territorio giudica la cooperazione e il suo operato. Ne è uscito uno spaccato interessante, in cui non sono mancate le critiche costruttive, per capire su quali aspetti vi sono margini di miglioramento per il sistema cooperativo territoriale.

Al momento inaugurale di sabato mattina di #coopinpiazza hanno partecipato parecchie autorità e rappresentanti di enti ed associazioni. Il presidente Valerio Cescon ha ribadito la volontà di Confcooperative “di essere estremamente rigorosi a partire da casa nostra. Nessuno ed in alcun modo, specie se parliamo di impresa cooperativa, è autorizzato ad assumere comportamenti scorretti.  Per  questo  investiamo  e  crediamo  molto  nella  formazione,  poiché  la  buona  cooperazione  ha  bisogno  di  persone competenti, serie, appassionate ed oneste”.

Giorgio Gallina ha aggiunto: “Gli scandali di cui una parte del mondo cooperativo è stato protagonista negli ultimi tempi, sono sintomo di un malessere che dobbiamo curare prima che diventi una malattia. Penso che la cooperazione, specie quella sociale, debba recuperare il rapporto che la lega alle comunità locali di appartenenza, recuperando i suoi valori, interpretandoli in chiave manageriale. Dobbiamo tutti rispettare le regole, pensando non solo ai confini della nostra cooperativa tout court, bensì allargando gli orizzonti”.

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